martedì 29 marzo 2016

L'iridologia come strumento di autoanalisi! o.O

Buongiorno a tutti,
quest’oggi vi voglio parlare di una disciplina un po’ particolare ma molto interessante: l’iridologia.

Qualche sera fa sono stata ad una conferenza tenuta dalla Naturopata Giuliana Dulio, presso il Centro di Medicina Naturale “La Salute nel Sale” di Vercelli. In questa serata il tema trattato era proprio l’iridologia, come strumento di autoanalisi; secondo la naturopata, infatti, solo sapendo dove si sbaglia si possono correggere gli errori e ritrovare la strada per la salute.

Il Naturopata lavora per favorire il ripristino dell’equilibrio mente-corpo e per stimolare le capacità di autoguarigione di ogni singola persona. Attraverso l’iridologia, il naturopata, analizza l’iride leggendo il suo colore, le sue macchie e tutti i suoi segni, per valutare eventuali squilibri. Si tratta di una tecnica che consente di individuare non solo le cause profonde di una malattia già in atto, ma anche un processo anomalo che non si è ancora manifestato. Grazie all’utilizzo di un iridoscopio, si può effettuare l’analisi dell’iride per vedere eventualmente se sono presenti non solo eventuali squilibri d’organo ma anche elementi determinanti di natura emozionale o mentale.


Ogni occhio ha una sua forma e un suo iride. Attraverso il sistema nervoso e quindi la colonna vertebrale si ha una ramificazione a livello dell’iride che permette di delineare una sorta di mappa proprio nell’occhio con distinzione dei vari organi. In base alla sezione in cui si ha un segno riconosciuto dall’iridologa, si può così risalire all’organo che presenta la problematica ricercata.

Durante l’incontro vengono definite alcune semplici regole di nutrizione. Riguardo al consumo di frutta per esempio si consiglia di assumerla una o due ore prima dei pasti (se assunta dopo tende a fermentare). Cercare di evitare di mescolare più tipi di frutta e scegliere possibilmente quella di stagione. Spesso si soffre infatti di disbiosi cioè un gonfiore microbico o fermentativo legato ad un’alterazione a livello intestinale conseguente ad un’alimentazione scorretta. La disbiosi però può essere dovuta a fattori eziologici non solo alimentari, ma anche per esempio per stress, antibiotici. Altro consiglio importante che ci viene dato è di bere molto, si consigliano in media 1,5-2 litri al giorno. Tuttavia viene suggerito di bere lontano dai pasti oppure se necessario a pasto bere piccoli sorsi. Consigliata invece la tisana digestiva o succhi di verdura in quanto diluiscono le secrezioni gastriche digestive. Per aiutare la corretta digestione, inoltre, si consiglia di cenare prima delle 20 di sera, questo perché il metabolismo risulta rallentato dopo quell’ora. Evitare di accostare il consumo di formaggio a quello di legumi in quanto fermenta e rallenta maggiormente la digestione.

Tutti consigli per avere abitudini alimentari corrette.

A questo punto passiamo allo studio dell’iride, in particolare ci vengono mostrate alcune tipologie di iride che apparentemente sembrano simili ma che in realtà, ad uno sguardo più attento, sono molto diverse.

Ci viene proposta un’iride fibrillare. E’ azzurra con tanti pigmenti bianchi, indice di reattività. Ci viene spiegato dalla Naturopata, infatti, che questo tipo di iride è tipico di una persona molto reattiva e che necessita di eliminare le tossine e aumentare le difese immunitarie in quanto sfoga queste mancanze proprio producendo questi pigmenti. Si tratta solitamente di persone che trattengono le emozioni e che per questo atteggiamento di chiusura, hanno anche una maggiore resistenza al freddo in quanto chiudono i pori trattenendo il caldo. Solitamente sono persone che tendono a mangiare tante proteine e quindi accumulano acido urico a livello renale, segnalati proprio dai pigmenti bianchi nell’iride. In realtà questi soggetti dovrebbero limitare l’uso delle proteine e dei grassi animali. Per quanto riguarda la loro alimentazione si consiglia di bere tanta acqua, mangiare tanta frutta e verdura ed evitare alimentazione acida, ma prediligere una dieta alcalina per esempio con il limone. Questo frutto infatti depura e libera dalle tossine.  Importante integrare con omega 3 ed oli insaturi, limitando i latticini che invece rallentano la digestione. Come esercizi fisici vanno prediletti in questo caso yoga o stretching, esercizi utili ma distensivi per la mente.

Vediamo ora un’iride ematogeno. Ha colorazione marrone e maggiore decolorazione o pigmento a livello della sclera oculare. Si tratta solitamente di persone più emotive che possono diventare reattive solo per accumulo di emozioni. I disturbi patologici si manifestano però dopo molto tempo in quanto si tratta di un’iride molto forte costituzionalmente. Proprio per questo motivo è importante individuare i primi sintomi appena compaiono. Solitamente sono persone ansiose e che possono manifestare problemi a livello della circolazione sanguigna. In questo caso, al contrario di prima, si ha maggiore resistenza alle temperature calde. Hanno sangue più denso che necessita di maggiore ossigenazione, per questo viene consigliato un maggiore apporto di antiossidanti. Dal punto di vista alimentare sempre, avendo anche più difficoltà a perdere peso, si consiglia tanta frutta e verdura freschi. Spesso queste persone necessitano l’utilizzo di molti integratori alimentari. L’ematogeno tende ad accumulare grasso nel sangue rischiando la formazione d coaguli per cui bisogna ridurne il consumo. Come esercizio fisico in questo caso viene invece suggerita un’attività rilassante come le terme, prestando attenzione però alla pressione sanguigna in quanto l’ematogeno ha solitamente pressione altissima o bassissima.

Ci viene poi mostrata un’iride a costituzione mista in cui vediamo un misto tra fibrillare ed ematogena. In base alla componente che prevale si avranno più caratteristiche di uno piuttosto che dell’altro. Si hanno solitamente problematiche metaboliche come aerofagia, stipsi, disbiosi alimentare, frequente infezione da candida, maggiori problemi di natura endocrina (patologie tiroidee, pancreatiche, surrenali, ipofisarie, ovariche o testicolari). Nell’iride mista possiamo avere diverse sotto tipologie, per esempio possiamo avere disturbi urinari per cui si vedranno segni a livello della vescica nella mappatura iridea. Oppure potremo avere una persona particolarmente nervosa e irrequieta che manifesterà sfumature iridee grigie, solitamente su base azzurra, per cui viene consigliata attività fisica per sfogare il soggetto ma anche perché spesso molto soddisfacente anche a livello agonistico.  

Possiamo avere ancora tante altre tipologie di iride, ci vengono mostrate anche quella connettiva, distonica, ghiandolare. Ogni soggetto ha le proprie peculiarità oculari, sicuramente alcuni tratti saranno comuni e altri invece distintivi del singolo individuo. Questa scienza ha molto da offrire quindi in supporto a discipline come la psicologia e la medicina. Si possono rilevare situazioni infiammatorie acute o croniche, fornire utili informazioni sulla costituzione di base della persona e sulle eventuali debolezze dei suoi organi, rilevare cambiamenti dello stato di salute dipendenti dallo stile di vita, oppure ancora rilevare l’accumulo di scarti metabolici.


L’iride registra la natura e l’intensità degli squilibri funzionali, metabolici ed emozionali che ogni persona potrà incontrare nel corso della propria vita. Se anche voi volete sottoporvi ad una visita Iridologica, potete contattare il Centro di MedicinaNaturale “La Salute nel Sale” , Via Chivasso, 5, Vercelli (VC), al numero 0161-701066 per fissare una visita privata con la Naturopata Giuliana Dulio (le visite vengono solitamente effettuate di martedì). 







[Per maggiori informazioni contattare il centro. Qui accanto una breve presentazione della Naturopata che vi visiterà.]
















Grazie per avermi seguita anche oggi,
a presto,
Jessica Manfrinato

lunedì 21 marzo 2016

Cosmoprof, Cosmopack e Nuce health world expo a Bologna Fiere....e per non farci mancare nulla anche uno scorcio di questa magnifica città! :)

Buongiorno a tutti/e,
oggi voglio parlarvi di Bologna città e di Bologna fiera con i suoi magnifici tre eventi: Cosmoprof, Cosmopack e Nuce Health World Expo.
Bologna Fiere

Cosmoprof è una fiera divisa per aree in diversi padiglioni, abbiamo la cosmesi, la profumeria, i capelli, le unghie, l'estetica e la SPA. Tuttavia il padiglione che più mi ha affascinato è stato il Green Pavilon, il padiglione della cosmetica a base naturale.

Un mondo davvero incantevole in cui trovare prodotti di tutti i tipi: dai saponi più strani, alle bombe da bagno a forma di torta, alla crema per il viso tutta a base di melograno antiage, ai sali da bagno dalla più innovative combinazioni di profanazioni, alle maschere per il viso da prepararsi sul momento. Insomma, tante fantastiche ed estrose preparazioni dal mondo della natura. Ma non solo! Troviamo anche stand per ottenere certificazioni vegan dei propri prodotti, oppure certificazioni biologiche al 100% sempre in ambito cosmetico! In altri stand invece vengono effettuate dimostrazioni sui possibili clienti per testare le nuove maschere viso antiage, oppure le varie profumazioni di scrub, oppure ancora le più innovative tecnologie brevettate. Proseguendo lungo il padiglione troviamo stand dai più simpatici ai più eleganti.



Si contraddistinguono in particolare due stand a mio parere. Uno in cui i rappresentanti dell'azienda sono in un laboratorio virtuale ricostruito, che preparano al momento il gel di aloe vera prelevandolo direttamente dalle foglie, per poi imbottigliarlo e darlo direttamente in omaggio ai visitatori.




Un altro stand ad effetto ottico rilevante è stato quello della "Lavanda del lago di Garda" in cui ci si ritrovava davanti ad una distesa di lavanda sotto forma di sali da bagno, di profumatori per ambienti o per cassetti, di saponi..tante preparazioni per uno stand tutto in viola!


Ma la vera novità su cui si vuole puntare è la cosmetica su misura, in cui le preparazioni non saranno più generiche di mercato ma ad hoc sul singolo cliente, per soddisfare le diverse esigenze.





(Come potete leggere nell'articolo qui accanto, pubblicato pochi giorni fa su "La Stampa")





Ma lasciamo questa splendida fiera per dirigerci al Cosmopack.

Qui possiamo trovare invece materie prime, macchinari e automazione, packaging e soluzioni a tutto tondo. Troviamo macchinari per imballaggio, macchinari per produzione su larga scala di cosmetica, ma anche ditte di etichettatura e ditte di packaging.



L'obiettivo delle aziende è di proporre nuovi materiali, formulazioni di nuove texture, progettazione di nuovi impianti produttivi e di imballaggi dal design innovativo.

Lasciamo questa fiera molto interessante e dai mille colori, per dirigerci verso la fiera di Nuce Health Wolrd Expo, l'unico evento italiano dedicato all’industria nutraceutica, cosmeceutica, ai functional foods & drinks e agli health ingredients.

Troviamo stand di aziende venditrici di estratti botanici, integratori alimentari, ingredienti naturali per nutrienti e bevande oppure per cosmetici, ma non solo!

Troviamo anche strumentazioni di laboratorio per controllare la carica microbica dei propri preparati, così da evitare le lunghe preparazioni su piastra che altrimenti necessiterebbero ore se non giornate intere di attesa. Mi riferisco ad uno stand in particolare che propone un metodo automatizzato in cui usando diverse provette, colorate a seconda del terreno su cui si vuole testare (x es. acqua, carne, pesce, ecc) si utilizza un campione di prodotto cosmetico e lo si inserisce in provetta. Lasciando agire il lisato batterico se è presente una carica microbica la provetta cambierà colore. Si riuscirà a valutare la carica microbica a seconda di parametri aziendali definiti e a seconda del cambiamento cromatografico più o meno repentino.

Ma vi voglio parlare anche di un altro stand altrettanto interessante. Lo stand di Epo, un'azienda che vende estratti officinali, offre una vasta gamma di prodotti caratterizzati dall'essere identificati molecolarmente con una nuova tecnica definita "DNA barcording". Questo metodo permette di identificare in modo più accurato e sicuro qualsiasi specie vivente così da non dover più ricorrere al metodo tassonomico classico.



Tante novità, tanti colori, tanto ancora da imparare e conoscere! La fiera è questo ma anche tanto altro!


Bologna città: la Dotta e la Ghiotta

Bologna ha un bellissimo centro, tutto racchiuso in palazzi antichi in cui il minimo dettaglio viene curato! In particolare tre sono le chiese che riusciamo a visitare grazie anche alle giornate FAI di primavera e subito siamo rapiti dalla loro architettura.

Il santuario di Santa Maria della Vita, con la sua cupola barocca e accanto l'oratorio della confraternita dei Battuti in cui si può ammirare il complesso scultoreo in terracotta con statue poco più grandi del normale.






La Chiesa di San Domenico, sede principale dell'ordine dei frati predicatori, conserva all'interno i resti del santo fondatore in un'Arca, opera di Nicola Pisano, decorata da numerosi artisti, tra cui possiamo ritrovare anche gli angeli di Michelangelo Buonarroti.
Uno degli angeli in particolare tiene in mano la città di Bologna. Lungo la chiesa troviamo anche tre organi a canne, tra cui quello al quale si esercitava Mozart quando era ospite a Bologna. Dietro all'altare, nell'abside, si trova infine il preziosissimo e monumentale coro ligneo, uno straordinario lavoro di intarsio in tipico stile rinascimentale.


Proseguiamo poi per la Chiesa di Santo Stefano (le Sette Chiese) una chiesa dentro l'altra dedicate ai martiri, ai bersaglieri, ai caduti dell'aeronautica militare, tante strutture diverse ma racchiuse in unica chiesa.




Nel chiostro possiamo anche trovare un antico museo dell'erboristeria gestito da frati che rivendono sostanze naturali come estratti, oli essenziali, essenze, tutti prodotti da sorelle o fratelli di altri conventi d'Italia.

Dopo queste interessanti visite ci concediamo una piccola tappa caffè al Bar Rosa Rosae in cui un simpaticissimo barista ci insegna l'importanza del culto del caffè! In particolare ci dice che il caffè andrebbe sempre servito con un goccio d'acqua frizzante da bere prima, questo perché le bollicine hanno la funzione di attivare le papille gustative, così da permettere una migliore degustazione del caffè stesso!

Dopo questa lezione molto breve, facciamo un'ultima visita alla Torre degli asinelli con i suoi quasi 500 gradini per vedere il magnifico panorama Bolognese!


Insomma, una città magnifica!!

Spero di avervi interessato un po', e fatto vivere fiera e centro città appieno!


A presto,
Jessica Manfrinato

mercoledì 16 marzo 2016

In occasione del Seminario "Non melanoma skin cancer" , parliamo di prevenzione con l'AUTOESPLORAZIONE!

In occasione del Seminario “Non Melanoma Skin Cancer”, un corso monotematico in dermo-oncologia organizzato sabato 12 Marzo 2016, vi voglio parlare di quanto sia importante nella prevenzione anche l’AUTOESPLORAZIONE.

Il Seminario, organizzato dall’ADOI (Associazione dei Dermatologi Ospedalieri Italiani), ha visto confrontarsi professionisti del settore proprio per fare il punto su come anche i tumori della pelle, non configurabili come melanomi, siano in netto aumento.

Si tratta di carcinomi cutanei di varie tipologie che sono in netto aumento negli ultimi decenni, anche nella città di Vercelli, a causa dell’incremento dell’età media della popolazione e della sempre maggiore esposizione solare non protetta. Il reparto di Dermatologia dell’ospedale S.Andrea ha asportato nel 2014 ben 550 carcinomi basocellulari e 150 carcinomi spinocellulari. Non solo melanomi, per l’appunto.

Per ridurre il verificarsi di queste patologie, si sta cercando sempre più di sensibilizzare la popolazione. Si vuole innanzitutto dimostrare come l’utilizzo di buoni fotoprotettori siano utili e indispensabili durante un’esposizione solare. Inoltre, si cerca di indurre la popolazione ad inserire nella quotidianità la pratica preventiva dell’autoesplorazione.

Ma andiamo a vedere meglio in cosa consiste queste prevenzione.

L’autoesplorazione è un controllo periodico della cute ed è fondamentale per la diagnosi precoce di sviluppo di tumori della pelle, come il melanoma.

Si parte innanzitutto dall’analizzare il corpo visivamente, si devono seguire 5 semplici passi che vanno ripetuti periodicamente.






Davanti allo specchio esamina la parte anteriore e posteriore del corpo aiutandoti con uno specchietto per visualizzare i punti più nascosti. Alza le braccia per controllare anche il costato.







Piega i gomiti e controlla gli avambracci su entrambi i lati











Controlla con attenzione le gambe avanti e dietro senza tralasciare la piega del ginocchio, le piante dei piedi e tra le dita.







Con il doppio specchio esamina la parte posteriore del collo scostando i capelli in caso coprano la cute. Poi sali ed esplora il cuoio capelluto.








Esamina schiena e natiche.








Se si vedono nei sospetti, si può iniziare a dare una prima valutazione in base a questa serie di controlli.




Asimmetria: i maligni sono asimmetrici, tutti i nevi benigni sono simmetrici.









Bordi: i bordi del melanoma sono irregolari e frastagliati, mentre i nevi benigni sono sempre regolari e uniformi.









Colore: il colore dei nevi maligni può variare dal nero al marrone e con tonalità anche rossastre. I nevi benigni solitamente hanno un colore unico ed uniforme.










Diametro: i nevi maligni sono solitamente superiori ai 5 mm di diametro, mentre i nevi benigni sono generalmente piccoli.






Evoluzione: il rapido cambiamento delle proporzioni e del diametro di qualunque nevo o macchia pigmentata deve sempre renderci sospettosi.





Per effettuare un’efficace autoesplorazione dei propri nevi è opportuno saperli distinguere infatti, in modo da non trascurare situazioni che necessitano di un parere professionale.

Dopo ogni esplorazione effettuata su tutto il corpo, se si hanno dubbi è opportuno consultare il dermatologo, che con la sua esperienza e l’ausilio di tecniche diagnostiche effettua una diagnosi più sicura e consiglia il giusto trattamento.

Non trascurarti..prenditi 5 minuti e controllati periodicamente..potresti accorgerti in tempo di un melanoma o un non melanoma da rimuovere!

Grazie dell’attenzine,

spero di avervi interessato anche oggi e soprattutto di esser riuscita anche io a convincervi a effettuare l'autosplorazione periodicamente!

A presto,
Jessica Manfrinato




martedì 15 marzo 2016

Gel freddo-caldo antinfiammatorio e antidolorifico :)

Rieccoci :)

Buongiorno a tutti/e, 



oggi vorrei parlarvi di un gel antinfiammatorio e antidolorifico che ho formulato in questi giorni. Si tratta di un gel freddo-caldo. Ho creato questo gel per applicarlo in caso di dolore articolare, nevralgie o contratture. Dopo un’iniziale sensazione di freschezza, lascia poi spazio al calore, così alternando due sensazioni in ugual modo piacevoli.




Per esempio nel caso della contrattura muscolare personalmente ho trovato sollievo in quanto il calore aiuta a rilassare la muscolatura, ma la freschezza iniziale dà il sollievo immediato tanto ricercato in caso di dolore.

Ma vediamo più nel dettaglio da cosa è composto questo gel..


Innanzitutto ho usato l’ARNICA, una pianta molto utilizzata per la sua azione antinfiammatoria.

L’origine del nome è abbastanza oscura, potrebbe essere una deformazione del greco "ptarmica", termine che significa che fa starnutire. Ignota nell’antichità, questa pianta venne citata per la prima volta da S. Ildegarda e, in seguito, utilizzata dalla scuola medica di Salerno. Nel XVI secolo, Mattioli la descrisse e la disegnò, poi i medici la prescrissero. Su di essa ci furono discussioni interminabili riguardo le sue virtù terapeutiche e gli eventuali danni che poteva causare. L’arnica, nel XIX secolo, era chiamata la china dei poveri, per le sue proprietà febbrifughe. Ai giorni nostri, è stata riconosciuta come tossica per uso interno poiché pericolosa per i visceri e il sistema nervoso. Bisogna perciò destinarla unicamente all’uso esterno, sia per uomini che per animali, salvo prescrizione medica.

L’arnica viene usata infatti per traumi fisici come ematomi, fratture, contusioni, distorsioni, infiammazioni o ancora strappi muscolari o nevralgie. Si usa anche nel trattamento delle gambe pesanti o per problemi di fragilità capillare.

Come potete ben notare un potente antinfiammatorio naturale, indicato quindi per la mia preparazione.

La seconda sostanza invece è il PEPERONCINO, una pianta usata per alleviare dolori come nevralgie, reumatismi, distorsioni, stati infiammatori.

L’origine del nome è derivato dal latino "Capsicum", cioè capsa, scatola, perché i semi sono racchiusi nel frutto come in una scatola, oppure dal greco "Kapto", mordo, per il sapore piccante dei frutti.

Questo frutto, dotato, come abbiamo detto poco fa, di numerose proprietà, è il responsabile anche della sensazione di calore sulla pelle. Il suo principio attivo è la capsaicina o capsicina. Questa sostanza è dotata della capacità di provocare la sensazione di calore e bruciore senza causare però lesioni reali a livello cutaneo o mucoso. Gli effetti in realtà sono infatti dovuto alla stimolazione di alcuni recettori (i recettori vanilloidi TRPV1) che sono responsabili della sensazione del calore. La capsaicina inoltre, sempre tramite questi recettori, agisce prima come desensibilizzante e poi come analgesico, andando quindi a contribuire nell’azione del mio gel.

Ultima sostanza utilizzata per il mio gel è l’olio essenziale di MENTA, rinfrescante e antinfiammatorio.


Il nome "Mentha", secondo la mitologia greca, deriva da quello di una ninfa: Minte, amata da Ade, che Proserpina, per gelosia, tramutò in pianta. La menta era conosciuta in tempi remoti per le sue proprietà medicinali, i Cinesi anticamente ne vantavano già proprietà calmanti e antispasmodiche. Ippocrate la considerava afrodisiaca, mentre Plinio ne vantava l’azione analgesica. 

Tutte le specie di menta hanno praticamente le stesse proprietà medicinali, dovute, principalmente, ad un alcol estratto dall’essenza della menta, il mentolo. Questo è un ottimo antisettico e analgesico.

Nella mia preparazione la menta ovviamente è stata inserita per le proprietà antinfiammatorie, viene infatti usata per dare anche sollievo alle tensioni cervicali e in caso di dolori muscolari grazie all’effetto analgesico e antireumatico. Tuttavia il suo utilizzo in formulazione è stato anche voluto per la presenza dell’effetto rinfrescante. E’ un calmante naturale dotato infatti di azione antinfiammatoria e antisettica.

Come potete constatare quindi sono estratti di piante, che in realtà possiamo trovare in Erboristeria o anche tranquillamente coltivare nel nostro giardino, quindi nulla di così introvabile, tant’è che il peperoncino essiccato e polverizzato per esempio è proprio quello da noi coltivato in modo biologico! :)


Un’ultima raccomandazione per l’utilizzo di questo gel: 

la sua applicazione esterna deve avvenire unicamente su cute integra e si deve ovviamente evitare il contatto con occhi, mucose ed organi genitali.

Potete ben immaginare altrimenti l’effetto del peperoncino...sarebbe quello degli spray antiaggressione ;P


Grazie per avermi seguita anche oggi,

per informazioni contattatemi sempre al mio indirizzo mail: manfrinato91@gmail.com

a presto,
Jessica Manfrinato



sabato 12 marzo 2016

Essenze di donna: i fiori raccontati attraverso la storia :)

Buongiorno a tutti,
oggi vi vorrei parlare di un evento molto interessante che si è svolto nella mia città, Vercelli, in occasione della festa della donna. Sto parlando di “Essenze di donna”, un evento organizzato dal Museo Leone, presso il Palazzo Langosco.

Il museo ci ha proposto un vero e proprio percorso alla scoperta dei segreti e delle bellezze dei fiori nel corso del tempo.  Il Palazzo, maestoso e accogliente è stato affiancato in quella serata ai fiori, eleganti ma delicati, e alla figura della donna, dolce e raffinata.

Questa speciale visita a tappe ci ha mostrato il linguaggio dei fiori raffigurati su dipinti, antichi libri, e altri oggetti di arte decorativa.

Nella prima sala si è parlato della nascita della Floregrafia, mostrando testi molto antichi. Già nel 1518 fu scritto uno dei primi Erbari e nel 1648 invece troviamo il testo dell’orientalista Giovanni Battista Ferrari. Al ‘700 invece risale un testo redatto dalla sposa di un ambasciatore orientale: Exelan, con cui intende attribuire a fiori e frutti significati simbolici. Infine possiamo leggere qualche passo di un testo molto caratteristico che dedica il linguaggio dei fiori al bel sesso, ma di cui non si hanno molte informazioni al riguardo. Quest’ultimo è un testo redatto in lingua italiana che viene consultato come una sorta di dizionario fiore-italiano, date le innumerevoli informazioni che contiene.


Sempre in questa sala ritroviamo anche un baule intarsiato decorato con numerosi gigli (immagine a destra) . Questi sono solitamente segno tipico dell’araldica medievale francese; secondo il “dizionario fiori-italiano”, il giglio viene ritenuto un simbolo di maestà. Viene definito come il re dei fiori. Era usato anche nelle culture galliche per indicare la regalità, veniva spesso rappresentato nei dipinti in cui era solitamente accompagnato a figure angeliche. Dopo il Medioevo però il giglio viene sostituito dalla rosa, ma S.Bernardo che era legato alla simbologia e alla figura del giglio, decide di ridargli valore inserendolo nell’araldica del regno, nella trilogia francese di valori e virtù. Tre erano le virtù che proteggevano la Francia ai tempi, così come tre sono le foglie del giglio. Inoltre, poiché questo fiore dava un senso di legame al mondo religioso, solo il Re di Francia poteva averlo rappresentato, in particolare sul mantello regale.

Lasciamo la storicità del giglio e ci addentriamo nella seconda sala,  nella quale ci accoglie un quadro, olio su tela, rappresentante la Madonna col bambino circondata da un bouquet di fiori. Secondo i Vangeli apocrifi S.Luca, protettore degli artisti, fu il primo a dipingere dal vivo il quadro Madonna con bambino. Ad Anversa, in Francia, si instaurò una ricorrenza in occasione del giorno di S.Luca. Per quella festività i pittori preparavano le opere raffiguranti la Madonna col bambino, è proprio a quella ricorrenza che risale questo dipinto. Nel tempo poi la figura sacra verrà sostituita da quella profana nelle associazioni ai fiori.

In questo quadro in particolare ci viene fatta notare la presenza del fiore di melo (a sinistra), perché Maria viene vista come la nuova Eva e quindi la si riconduce al peccato originale. Possiamo notare anche la  presenza delle rose (a destra). Queste vengono rappresentate senza spine perché secondo S.Ambrogio, patrono di Milano, le rose sono nate senza spine,  che si sono formate solo dopo il peccato originale. Per questo motivo solo nelle rappresentazioni della Madonna addolorata troviamo la presenza delle spine nelle rose. 


Tornando all’analisi del quadro, ritroviamo altri fiori:  girasoli, crisantemi rossi, ortensie bianche, biancospini, garofani e peonie. Proprio grazie alla presenza delle peonie (a sinistra) si riesce a datare indicativamente il quadro. Le peonie vengono trovate in Brasile dagli Olandesi nel 1669, in particolare vicino al Rio delle Amazzoni. Prima  di allora questo fiore non era noto, si pensa infatti che questo quadro sia risalente a quel periodo.


Lasciamo l'olio su tela per trovare nella sala successiva un mobile giapponese altrettanto ricco di simbolismi. Si tratta di un mobile di KIRI, che in giapponese indica la paulonia (in basso), ricco di incisioni decorative e funzionali di fiori.  


Il nome Paulonia deriva dalla figlia di uno Zar russo, per questo viene anche definita “Princess tree”. Questa pianta era inizialmente presente solo in Giappone, ma durante i primi anni di commercio della ceramica si utilizzava il suo legno per fare gli imballaggi, in quanto resistente, e da allora viene coltivata anche negli Stati Uniti. In Giappone questa pianta viene considerata sacra, infatti secondo una leggenda la famiglia pianta in giardino la peonia per far sì che quando la figlia si sposa, si usa il suo legno per creare il nido d’amore degli sposi. Una sorta di dote a tutti gli effetti.


Ma concentriamoci sulle incisioni presenti sul mobile, possiamo trovare un ciliegio (a sinistra). Questa pianta indica, secondo il dizionario fiore-italiano, un comportamento altamente educato. In Giappone però il ciliegio è simbolo di affetto, ma anche della caducità della vita, proprio perché i suoi fiori durano davvero poco. Secondo la tradizione giapponese, infatti, il fiore del ciliegio viene associato ai samurai e, alla loro morte, hanno l'onore di esser sepolti ai piedi dell’albero.


Sempre guardando il mobiletto troviamo al suo interno il crisantemo (a destra). Questo fiore in Italia viene vestito di nero e prende il significato di simbolo di morte, probabilmente perché fiorisce a Novembre in concomitanza della festa dei Morti. Tuttavia, negli altri paesi, è segno di gioia e prosperità. Il nome significa infatti “fiore d’oro”.


Lasciamo questo mobiletto intarsiato per addentrarci nell’ultima sala in cui ci accoglie una tulipaniera. Si tratta di un vaso creato apposta per contenere i tulipani, simbolo dell’eterno amore. Veniva utilizzata per tenere questi fiori in modo elegante. Il tulipano veniva considerato come amuleto, tanto da esser ricamato sulla biancheria dei turchi ottomani in battaglia. Quando Istanbul divenne capitale, il tulipano divenne il fiore turco per eccellenza e fu usato per addobbare il palazzo reale. 
Un giorno fu visto dall’ambasciatore austriaco, che lo nominò “Dulben” perché gli ricordava la forma di un turbante. Da qui in Olanda prese il nome di “Dulpan” e poi in latino “Tulipan”. Fu poi nominato tulipano dal naturalista botanico Vonkester.

Nel corso degli anni ci fu una coltivazione crescente di tulipani, a partire soprattutto dall’Olanda. Si cercava di possedere il maggior numero di fiori e il maggior numero di qualità. Iniziò un vero e proprio commercio di tulipani, dei bulbi e delle diverse varietà. Vennero stilati Libri dei tulipani, per riportare tutte le tipologie esistenti e per poterli utilizzare come cataloghi di vendita. Si parlò di “Tulipania” cioè la febbre dei tulipani. Si cercava in tutti i modi di avere il tulipano nero (in basso), con una ricerca quasi maniacale. Al giorno d’oggi si sa che in realtà non esiste il tulipano nero e che al massimo può essere una più scura tonalità di viola.


Furono definite fino a 34 tipologie di tulipano, finchè non ci fu un virus, detto il “mal della striscia” che colpì questo fiore riducendo i quantitativi disponibili. Il crollo dei prezzi di mercato fu talmente grave da esser quasi paragonato al crollo della borsa di Wall Street. Numerosi furono i suicidi associati a questo crollo “floreale”.  Gli Olandesi furono definiti a causa di quel periodo storico “cuppist”, cioè giullari, perché avevano dato un valore altissimo a questo fiore per poi perdere tutto nel giro di poco tempo. Ad oggi, restano comunque gli Olandesi i migliori coltivatori di tulipani. 

Finiamo la visita con un pensierino lasciatoci dal Museo Leone: un depliant con riportate le prime pagine del dizionario fiori-italiano per ricordarci quella piacevole serata!


Spero di avervi interessato e di esser riuscita a farvi immaginare libri, quadri, mobili e vasi anche solo parlandone..se così non fosse spero almeno di avervi interessato un po’ con queste anomale curiosità floreali!


Grazie per avermi seguita,
a presto,


Jessica Manfrinato

venerdì 11 marzo 2016

Le ultime novità: rimedio generico per tutti e...una fragranza mooolto primaverile :)


LE ULTIME NOVITA' :)

Rimedio generico: in caso di congiuntivite, ferite, bruciature, punture d'insetti, allergie, infiammazioni, la cura di tutto con un solo rimedio. Antibiotico, antibatterico, cicatrizzante e antinfiammatorio, ma non solo! Tante proprietà racchiuse in 100 mL di gel 100% naturale!! 
Emoticon smilen






Ed inoltre...




finalmente è in arrivo la fragranza del profumo Sì di Giorgio Armani, per poter render così dolci e profumate le mie preparazioni!
Chiedi questo dolce aroma nella tua crema per il corpo, avvolgiti nella spensieratezza e nella leggerezza per l'arrivo della primavera :) 





Resto a vostra disposizione per qualsiasi informazione :)
Contattatemi come sempre all'indirizzo mail: manfrinato91@gmail.com 

A presto,
Jessica Manfrinato