Buongiorno a tutti,
oggi vi voglio parlare della tanto odiata cellulite! Vediamo un po' insieme di cosa si tratta da un punto di vista scientifico e poi....come la curiamo? :)
Il termine “cellulite” è stato usato a partire dal 1920 in
campo medico per definire certe malattie reumatiche che colpiscono soprattutto
il sistema muscolare e tendineo. Letteralmente significa “infiammazione delle
cellule” e quindi il termine cellulite trasferito al problema di inestetismo
cutaneo è del tutto improprio. La definizione più corretta dovrebbe essere “dermo-ipodermosi”
o “mesenchimopatia”, ma tant’è, ormai è difficile depennare il termine cellulite
dal campo cosmetico.
Nella cellulite sono infatti in realtà profondamente
alterati sia la forma della cellula adiposa che, principalmente, i suoi
rapporti con il tessuto connettivo dermico. Nell’ipoderma si verifica
progressivamente un mutamento che porta alla fine allo stato cellulitico. La
cellulite può svilupparsi anche in soggetti magri ed in assenza di qualsiasi
cuscinetto adiposo. Deve essere interpretata come un processo degenerativo del
tessuto adiposo ipodermico, interessante le trame connettivali del derma ed i
piccoli vasi che attraversano questi tessuti. Proprio da questi esami
istologici è emersa la più recente definizione della cellulite, definita “alterazione
connettivo-vascolare”. SI verifica, in sostanza, una modifica della
permeabilità dei piccoli vasi e da questa alterazione origina l’edema
cellulitico.
Indubbiamente la stasi venosa e l’aumentata permeabilità dei
capillari, frequenti nel sesso femminile, vanno considerati come uno dei
principali fattori scatenanti da cui si origina la dermo-ipodermosi cellulitica.
Si è anche accertato con esami specifici che la cellulite presenta un
comportamento termico detto “a mosaico”. Esistono zone in cui la temperatura
cutanea è inferiore alla media e queste zone corrispondono proprio a quelle
interessate dal fenomeno cellulitico.
E’ stato proprio questo tipo di indagine che ha permesso di
aprire prospettive nuove nel trattamento della cellulite, indicando nei podotti
che diminuiscono la permeabilità e la fragilità capillare ed in quelli che
migliorano l’irrorazione sanguigna ed il ritmo venoso, il mezzo più idoneo per
prevenire ed attenuare l’evoluzione del processo cellulitico verso la sclerosi.
Sulla base di quando appena spiegato, si possono definire
diverse tipologie di sostanze anticellulitiche, vediamole nel dettaglio.
LO IODIO E I SUOI DERIVATI
Sono impiegati gli estratti di alghe marine come il Fucus
vesciculosus (detta quercia marina) contenente iodio organico. Questi si usano
per mobilitare il grasso. La cellulite non è semplice adiposità localizzata, ma
è grasso racchiuso in noduli. Il suo utilizzo quindi è utile per lo più per
adiposità localizzate, ma poco pratico nel trattamento della cellulite, a meno
che non venga usato insieme ad altre sostanze più specifiche . Inoltre può dare
problemi in caso di patologie relative agli ormoni tiroidei (ipo o iper
tiroidismo).
LE SAPONINE DELL’IPPOCASTANO E DELL’EDERA
L’escina estratta dall’Ippocastano e l’ederina estratta dall’Edera,
sono i glucosidi attivi anticellulitici. Influiscono positivamente soprattutto
nei primi stadi della cellulite, sulla rimozione dei liquidi interstiziali. Hanno
un’accertata e sperimentata attività antiedemigena ed un positivo effetto sulla
abnorme permeabilità capillare.
ALTRI ESTRATTI NATURALI
Poiché la cellulite abbiamo detto derivare da un’alterazione
della permeabilità capillare, sicuramente
l’uso dell’estratto di Centella
asiatica risulta più che idoneo. la centella, rinforzando ed elasticizzando le
pareti dei vasi sanguigni, favorisce la corretta circolazione periferica ed è
quindi indicata per prevenire e trattare varici, riducendo
la permeabilità capillare e l’edema sottocutaneo.
Accanto alla Centella possiamo trovare anche l’estratto di Rusco che invece ha
azione drenante e va ad agire in caso di problematiche come vene varicose o
insufficienza venosa. Entrambi infatti vengono usati nel trattamento non solo
della cellulite, ma anche di gambe stanche e pesanti. In associazione a questi
due per migliorare la funzionalità del microcircolo possiamo anche trovare l’estratto
di Vite rossa, antinfiammatorio, tonico e vaso protettore.
Poiché la cellulite viene ritenuta un’infiammazione del
tessuto si consiglia anche l’uso di estratti come l’estratto di Bromelina
(estratto del gambo dell’ananas). L’ananas è un potente antinfiammatorio, tant’è
che è stato messo in commercio pure un farmaco antinfiammatorio con questo
principio. In dosi inferiori viene quindi usato, sotto forma di estratto
naturale, nel trattamento della cellulite. Inoltre ha azione diuretica andando
a ridurre il ristagno di liquidi tipico della cellulite. Proprio per questa
azione diuretica, le si può anche affiancare l’estratto di Cetriolo e l’estratto
di Ribes nero, entrambi usati per la loro azione depurativa e drenante.
LE MIE PREPARAZIONI
Nelle mie preparazioni
ho usato tutti questi estratti per preparare un gel anticellulite, un roll-on
anticellulite ed una crema anticellulite. Per cercare di utilizzare tutti gli
estratti si possono inserire alcune sostanze nel gel, altre nel roll-on ed
altre nella crema, ed avere così un trattamento completo. Purtroppo più di una
certa percentuale di sostanze attive i prodotti non la accettano, da qui nasce quindi
l’esigenza di creare formulazioni distinte, così da poter agire su più punti con un effetto sinergico.
L’ultima innovazione nel trattamento della cellulite, è stata produrre una formulazione roll-on così da facilitare e accelerare l’applicazione anche nei momenti in cui la routine quotidiana non ce lo concede, o quando ancora si necessita una rapida asciugatura del prodotto sulla pelle.
Vi ho riportato qui una foto rappresentativa del mio:
- gel anticellulite,
- roll-on,
- crema anticellulite.
Grazie per avermi seguita anche oggi,
non esitate a contattarmi: manfrinato91@gmail.com
A presto,
Jessica Manfrinato
P.S. Come promesso nel prossimo post vi parlerò del balsamo balsamico all'olio 31, quindi....continuate a seguirmi :)
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